Il bonus mobili è stato prorogato fino al 31 dicembre 2018, analogamente a tutti gli altri bonus sulla casa, secondo quanto previsto dalla legge di Bilancio 2018 (legge 205/2017).
Per tutto il 2018, sarà possibile acquistare i mobili e usufruire della detrazione del 50% se vengono rispettate alcune regole. In questo articolo analizziamo le nuove regole e cosa cambia rispetto al passato.
Bonus mobili, cos’è
Il cosiddetto bonus mobili è stato introdotto nel 2013 dal dl 63/2013 (convertito dalla legge 90/2013).
In particolare, l’art. 16 ha disposto che:
ai contribuenti che fruiscono della detrazione di cui al comma 1 (art. 16 bis dpr 917/86, ndr) è riconosciuta una detrazione dall’imposta lorda, fino a concorrenza del suo ammontare, nella misura del 50% delle ulteriori spese documentate per l’acquisto di mobili finalizzati all’arredo dell’immobile oggetto di ristrutturazione. La detrazione di cui al presente comma, da ripartire tra gli aventi diritto in 10 quote annuali di pari importo, è calcolata su un ammontare complessivo non superiore a 10 mila euro.
Pertanto chiunque avesse iniziato un intervento edilizio su un immobile successivamente al 26 giugno 2012, usufruendo della detrazione del 50%, poteva ottenere uno sconto fiscale sull’acquisto di mobili ed elettrodomestici acquistati a partire dal 6 giugno 2013.
Il bonus è stato prorogato più volte.
Bonus mobili 2018, le nuove regole
Nel 2018, così come era già accaduto nel 2017, cambiano le regole per accedere al bonus mobili.
La legge di Bilancio 2018 estende la possibilità di usufruire del bonus mobili fino al 31 dicembre 2018, per un importo massimo di 10mila euro per unità immobiliare, ma cambiano le regole.
Se prima (fino al 2016) era sufficiente che l’intervento edilizio fosse iniziato a partire dal 26 giugno 2012, con le nuove regole è necessario che l’intervento abbia inizio a partire dal primo gennaio 2017.
Infatti, la norma, dopo le modifiche introdotte dalla legge di Bilancio 2018, già pubblicata in Gazzetta prevede quanto segue:
ai contribuenti che fruiscono della detrazione di cui al c. 1, limitatamente agli interventi di recupero del patrimonio edilizio iniziati a decorrere dal 1º gennaio 2017, è altresì riconosciuta una detrazione dall’imposta lorda, fino a concorrenza del suo ammontare, per le ulteriori spese documentate sostenute nell’anno 2018 per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici di classe non inferiore ad A+, nonché A per i forni, per le apparecchiature per le quali sia prevista l’etichetta energetica, finalizzati all’arredo dell’immobile oggetto di ristrutturazione. La detrazione di cui al presente comma, da ripartire tra gli aventi diritto in 10 quote annuali di pari importo, spetta nella misura del 50 % delle spese sostenute ed è calcolata su un ammontare complessivo non superiore a 10 mila euro, considerato, per gli interventi effettuati nell’anno 2017 ovvero per quelli iniziati nel medesimo anno e proseguiti nel 2018, al netto delle spese sostenute nell’anno 2017 per le quali si è fruito della detrazione.
Ai fini della fruizione della detrazione dall’imposta, le spese di cui al presente comma sono computate indipendentemente dall’importo delle spese sostenute per i lavori di ristrutturazione che fruiscono delle detrazioni di cui al c. 1.
Pertanto per usufruire del bonus mobili 2018, i requisiti sono i seguenti: aver iniziato un’attività edilizia successivamente al 1° gennaio 2017, grazie alla quale si usufruisce della detrazione del 50% ed acquistare mobili o elettrodomestici di classe A+ (A per i forni…) da installare nell’immobile oggetto di intervento
Bonus mobili 2018, quali sono i beni agevolati?
La detrazione spetta per le spese sostenute per acquisto di mobili nuovi e grandi elettrodomestici nuovi di classe energetica non inferiore alla A+, (A per i forni), per le apparecchiature per le quali sia prevista l’etichetta energetica.
Rientrano tra i mobili agevolabili (a titolo esemplificativo): letti, armadi, cassettiere, librerie, scrivanie, tavoli, sedie, comodini, divani, poltrone, credenze, materassi, apparecchi di illuminazione.
Non sono agevolabili, invece: porte, pavimentazioni, tende e tendaggi e complementi di arredo.
Rientrano fra i grandi elettrodomestici: frigoriferi, congelatori, lavatrici, asciugatrici, lavastoviglie, apparecchi di cottura, stufe elettriche, piastre riscaldanti elettriche, forni a microonde, apparecchi elettrici di riscaldamento, radiatori elettrici, ventilatori elettrici ed apparecchi per il condizionamento.
È possibile detrarre anche le spese per trasporto e montaggio dei beni acquistati.
Bonus mobili 2018, come pagare?
I pagamenti devono essere effettuati con una delle seguenti modalità: bonifico ordinario, carte di credito, carta di debito.
Come precisato nella circolare n. 7/2016 dell’Agenzia delle Entrate, se il pagamento è disposto con bonifico bancario o postale, non è necessario utilizzare quello (soggetto a ritenuta) appositamente predisposto da banche e Poste S.p.a. per le spese di ristrutturazione edilizia.
Quando si utilizzano carte credito o carte di debito, la data di pagamento è individuata nel giorno di utilizzo della carta da parte del titolare, evidenziata nella ricevuta telematica di avvenuta transazione e non nel giorno di addebito sul conto corrente del titolare stesso.
Non è consentito effettuare il pagamento mediante assegni bancari, contanti o altri mezzi di pagamento.
Bonus mobili 2018, adempimenti
Se il pagamento è effettuato con bonifico, è opportuno indicare il codice fiscale del beneficiario della detrazione ed il numero di partita Iva o il codice fiscale del soggetto a favore del quale il bonifico è effettuato.
Come visto prima, non è necessario utilizzare il modello predisposto per la ritenuta d’acconto da parte delle banche o poste.
I documenti da conservare sono l’attestazione del pagamento (ricevuta del bonifico, ricevuta di avvenuta transazione, documentazione di addebito sul conto corrente) e le fatture di acquisto dei beni, riportanti la natura, la qualità e la quantità dei beni e dei servizi acquisiti.
Interventi edilizi che danno diritto al bonus mobili
Il bonus mobili è collegato ai seguenti interventi edilizi: manutenzione ordinaria su parti comuni di edificio residenziale; manutenzione straordinaria su parti comuni di edificio residenziale e su singole unità immobiliari residenziali; restauro e risanamento conservativo su parti comuni di edificio residenziale e su singole unità immobiliari residenziali; ristrutturazione edilizia su parti comuni di edificio residenziale e su singole unità immobiliari residenziali; ricostruzione o ripristino a seguito di eventi calamitosi se sia stato dichiarato lo stato di emergenza; restauro e risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia riguardanti interi fabbricati, eseguiti da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare e da cooperative edilizie, che provvedano entro 18 mesi dal termine dei lavori alla successiva alienazione o assegnazione dell’immobile.